lunedì 17 novembre 2008

Nuovo album per Springsteen

Bruce Springsteen

Ormai è ufficiale. Il 27 gennaio 2009 verrà pubblicato il nuovo album in studio di Bruce Springsteen "Workin' on a dream", registrato con la E Street Band e prodotto da Brendan O'Brien. L'album conterrà il nuovo singolo omonimo "Working on a dream" cantato durante la campagna elettorale a favore di Obama con la moglie, oltre ad alcune canzoni scritte alla fine della registrazione di Magic ed altri inediti. In tutto 12 tracce più 2 bonus, lo special di Halloween e la canzone The Wrestler, scritta per l'omonimo film di Darren Aronofsky.

Tracklist:

1. Outlaw Pete
2. My Lucky Day
3. Working On a Dream
4. Queen of the Supermarket
5. What Love Can Do
6. This Life
7. Good Eye
8. Tomorrow Never Knows
9. Life Itself
10. Kingdom of Days
11. Surprise, Surprise
12. The Last Carnival

Bonus tracks:
The Wrestler
A Night with the Jersey Devil

All'uscita dell'album dovrebbe seguire un breve tour, alcuni organizzatori di eventi starebbero già lavorando per sistemare le date, anche in Europa. E' già noto da tempo inoltre che il Boss canterà al Superbowl il 1° Febbraio 2009 a Tampa, visibile in Italia su Raisport Più, canale tematico gratuito della Rai, visibile su satellite e digitale terrestre.

Fonte: www.badlands.it

venerdì 27 giugno 2008

Bruce Springsteen live @ San Siro, 25 giugno 2008


Bruce Springsteen Tour 2008
Radio Nowhere


Set List:
Summertime blues
Out in the street
Radio nowhere
Prove it all night
The promised land
Spirit in the night
None but the brave
Candy's room
Darkness on the edge of town
Darlington County
Because the night
She's the one
Livin' in the future
Mary's place
Hungry heart
I'm on fire
Racing in the street
The rising
Last to die
Long walk home
Badlands

BIS

Girls in their summer clothes

Detroit Medley
Born to run
Rosalita (Come out tonight)
Bobby Jean
Dancing in the dark
American land
Twist and shout

mercoledì 12 marzo 2008

Io sono Leggenda - Reprise

Will Smith a terra protetto dal cane Sam.(Ascoltando: Travellin Band - Creedence Clearwater Revival)

Io Sono Leggenda
Drammatico (Usa, 2007)
Regia di Francis Lawrence
con Will Smith, Alice Braga, Dash Mihok..
Warner Bros.

Vi ricordate il finale del film? Quello in cui Will Smith nei panni del dottor Robert Neville consegnava la cura per il virus alla ragazza per poi immolarsi nel suo laboratorio facendosi esplodere una granata nelle mani in mezzo agli infetti permettendo così la fuga della donna e del ragazzino? Dimenticatelo. Quello fu sì il finale del film che abbiamo visto al cinema, ma era un finale fasullo, girato per accontentare un settore marketing e produzione che volevano qualcosa di più spettacolare ma banale (in Armageddon funzionava di più). Il vero finale del film lo trovate quì.
Oltre ad essere a mio parere molto più bello e coinvolgente, spiega molto meglio alcuni aspetti e concetti del film che sono facilmente travisabili. Innanzi tutto, si ha la conferma che gli infetti hanno ancora dei sentimenti. L'essere che raccoglie il corpo della donna infetta è lo stesso che si sporge per un istante alla luce del sole mettendo a repentaglio a sua incolumità quando Smith cattura la donna infetta per eseguire alcuni esperimenti. Con il finale alternativo di questi sentimenti quell'attimo immediatamente successivo alla cattura è l'unica sfuggente traccia, mentre vengono compresi meglio con il finale originale.
Poi l'altro aspetto che viene messo in risalto dal vero finale è il reale senso del titolo. Robert Neville nel finale diffuso nei cinema di tutto il mondo diventa leggenda tra gli uomini poichè trova la cura contro questo virus e si sacrifica per il bene di ciò che resta dell'umanità. Tuttavia il finale inedito suggerisce un nuovo concetto dell'essere leggenda. Neville infatti appare leggenda agli occhi degli infetti. Unico essere diverso da loro nella città, che a loro dà la caccia e da loro sfugge ogni notte, ma che tuttavia li capisce come nessun altro riesce. Un essere leggendario, allo stesso modo in cui lo sarebbe per noi umani, un vampiro in mezzo a migliaia di uomini, per capirci.

lunedì 10 marzo 2008

30 Giorni di buio

Danny Huston in versione vampiro alle prese con una vittima.(Ascoltando: That ties that bind - Bruce Springsteen)

30 giorni di buio
Horror (Usa/Nuova Zelanda, 2007)
Regia di David Slade
con Josh Hartnett, Melissa George, Danny Huston, Ben Foster..
Columbia Pictures

8 febbraio 2008, ore 22:00. Si torna al cinema e questa volta, molto probabilmente la scelta del film da parte nostra poteva essere migliore a mio parere. Per la prima volta mi trovo infatti a parlare male di un film su questo blog. 30 giorni di buio è tratto dall'omonimo fumetto (spiegata la partecipazione di Sam Raimi nella produzione), dal quale però prende solo la trama principale tralasciando quelle secondarie (per esempio l'indagine di una cacciatrice di vampiri di New Orleans), rendendo più facile e snello il lavoro di traduzione in film. Non mi ha entusiasmato, come oramai il 99% degli horror recenti, mi è sembrato un collage di scene prese da altri film, pietre miliari del genere, una delle poche note positive è il come i vampiri vengono rappresentati. Josh Hartnett (autore sicuramente di prove migliori, Slevin per citarne uno a caso...) è il protagonista, lo sceriffo della piccola cittadina di Barlow, spersa nel mezzo dei ghiacchi in Alaska.
La particolarità di questa cittadina è che per 30 giorni, il sole scompare, lasciando per un mese nelle tenebre questo paesello di poche anime dove tutti si conoscono e tutti conoscono le storie di tutti. La vita della cittadina scorre tranquilla negli ultimi giorni di sole, tra chi si appresta con rassegnazione a trascorrere questo periodo di oscurità, a chi si accinge a prendere gli ultimi mezzi di trasporto disponibili per lasciare l'Alaska in cerca del sole. La routine viene sconvolta dalla comparsa di un misterioso ed aggressivo straniero, accompagnata da una serie di strani avvenimenti, quali la distruzione massiccia di telefoni cellulari, l'assalto alla centrale elettrica e l'uccisione di tutti i cani da slitta della città. Questi eventi sembrerebbero scollegati tra loro, ma facilmente di intuisce di come facciano parte di un piano volto ad isolare definitivamente Barlow privandola dei mezzi di comunicazione e trasporto, approfittando del già parziale isolamento dovuto al periodo di oscurità. Ma chi c'è dietro a questo attacco?
Dietro c'è un branco di vampiri, guidato dall'antagonista (Danny Huston).
L'attacco è violento e falcidia letteralmente la città, pochissimi sono i superstiti che arrivano all'ultimo giorno di buio ancora vivi nonostante cerchino di mettersi nei guai ripetutamente commettendo una sciocchezza dietro l'altra. Riescono a radunarsi a suon di teste di vampiri mozzate da acette in una fabbrica, assediata dai mostri che nel frattempo stanno bruciando la città per coprire la reale natura del massacro, quando l'eroe, lo sceriffo, decide di iniettarsi sangue infetto diventando a sua volta un vampiro per poter combattere e sconfiggere il capobranco salvando così i pochi superstiti in un finale abbastanza banale e incredibile quantomeno per la superiorità schiacciante che i vampiri non concretizzano fino in fondo, come quando una squadra di calcio domina per 114 minuti, si porta sul 3-0 ma prende 3 sberle in 6 minuti e perde ai rigori.

giovedì 31 gennaio 2008

Shine on you Crazy Diamond

(Ascoltando: Shine on you Crazy Diamond - Pink Floyd) 'Wish you were here' cover



Shine on you Crazy Diamond
Pink Floyd
Wish you were here (1975)


Remember when you were young,
you shone like the sun.
Shine on you crazy diamond.
Now there's a look in your eyes,
like black holes in the sky.
Shine on you crazy diamond.
You were caught on the crossfire
of childhood and stardom,
blown on the steel breeze.
Come on you target
for faraway laughter,
come on you stranger, you legend, you martyr, and shine!

You reached for the secret too soon,
you cried for the moon.
Shine on you crazy diamond.
Threatened by shadows at night,
and exposed in the light.
Shine on you crazy diamond.
Well you wore out your welcome
with random precision,
rode on the steel breeze.
Come on you raver,
you seer of visions,
come on you painter, you piper, you prisoner, and shine!

domenica 27 gennaio 2008

American Gangster

Denzel Washington e Russel Crowe in una delle scene finali del film.(Ascoltando: The Midnight Hour - Wilson Pickett)

American Gangster
Drammatico (Usa, 2007)
Regia di Ridley Scott
con Denzel Washington, Russel Crowe, Cuba Gooding Jr..
Universal Pictures


21 Gennaio 2008, ore 20:30. Chiudiamo la settimana cinematografica con American Gangster, al solito multisala. Un regista di successo come Ridley Scott (Alien, Blade Runner, Il Gladiatore, Thelma e Luise), uno sceneggiatore d'eccezione come Steve Zaillian (ha scritto Schindler's List, Mission: Impossible, Hannibal, The Interpreter...), due tra i migliori attori in circolazione: Denzel Washington (John Q, Remember the Titans, Training Day, Inside Man, Allarme Rosso, Il collezionista di Ossa, He got game...) e Russel Crowe (L.A. Confidential, Il Gladiatore, Master & Commander, A Beautiful Mind...).
Il risultato è un capolavoro che si inserisce di diritto tra nel gotha del filone delle gangster story, tra Scarface, Il Padrino, Goodfellas...
Siamo negli anni '70, il film narra la vera storia di Frank Lucas, gangster americano dalla pelle nera, la sua ascesa e la sua caduta. E del confronto col poliziotto che aspirava a diventare avvocato sull'orlo del divorzio, Richie Roberts, che gli darà la caccia e lo catturerà. La narrazione parte dal momento in cui muore il boss di Harlem, Bumpy Johnson, di cui Lucas era autista e guardia e di cui Lucas prenderà il posto.
Frank Lucas si occupa del traffico di droga nei quartieri di New York, la mossa vincente è quella di andare a procurarsi il prodotto direttamente alla fonte, nel sud-est asiatico, senza passare da intermediari. Ciò permette a Lucas di riuscire a vendere ad un prezzo più basso dei concorrenti, un prodotto notevolmente più puro. Lucas riesce a far entrare l'eroina negi Stati Uniti nelle bare dei caduti americani in Viet-nam grazie all'aiuto di collaboratori all'interno dell'esercito americano. La sua seconda carta vincente è la sua decisione nel far rispettare tra i suoi collaboratori (tutti appartenenti alla sua famiglia) un rigido codice di comportamento, e la durezza con la quale colpisce i suoi avversari.
Nel momento più alto della corruzione della polizia newyorkese, Richie Roberts è uno dei pochi poliziotti moralmente integri, sebbene alcune sue discutibili amicizie tendano a gettare fango sulla sua reputazione. Egli forma nella contea di Essex una squadra di uomini scelti da lui, e parte da una bustina di eroina cercando di capire chi è che la sta diffondendo. Nel frattempo Lucas è ormai un uomo molto conosciuto, ha molte amicizie celebri e continua ad espandere il suo impero senza farsi notare, seguendo il motto "più si fa rumore, più si è deboli". Roberts e la sua squadra a piano a piano stanno ricostruendo l'organizzazione che sta distribuendo le bustine di eroina purissima targate Blue Magic, ma non riescono a capire chi sia a capo di questo impero.
A New York va di scena l'incontro del secolo tra Alì e Frazier, sia Lucas che Roberts presenziano a questo incontro. Ed è quì che Lucas commette il suo errore più grande. Si fa vedere in prima fila tra la crema della malavita con addosso una preziosa e vistosa pelliccia che attira l'attenzione di molte persone, tra le quali Roberts. Il quale comincia a chiedersi chi sia questo sconosciuto che può permettersi certi lussi, e, grazie alla cattura di uno dei fratelli di Lucas, arriva al boss nero della malavita.
Alla fine, Lucas aiuta Roberts nel "depurare" dalla corruzione l'intero corpo di polizia di New York che rimarrà decimato, poi verrà condannato. Ironia della sorte, il suo avvocato difensore sarà proprio Roberts che, ottenuta l'abilitazione, lascia il ruolo di investigatore per le aule giudiziarie.

giovedì 24 gennaio 2008

Leoni per Agnelli

Robert Redford nei panni del prefessore universitario.(Ascoltando: Fortunate Son - Creedence Clearwater Revival)

Leoni per Agnelli
Drammatico (Usa, 2007)
Regia di Robert Redford
con Robert Redford, Meryl Streep, Tom Cruise..
Metro-Goldwyn-Mayer / 20th Century Fox

16 Gennaio 2008, ore 22:00. Tocca a "Leoni per Agnelli" proseguire questa settimana decisamente intensa dal punto di vista cinematografico. Anche questo film ha avuto un impatto decisamente positivo su di me. All'uscita la prima considerazione fatta è stata che molto probabilmente uno Statunitense ha molta più facilità a capire questo film fino in fondo, trovandosi nel mezzo delle questioni che il film tocca, rispetto a noi Italiani. Ma si riesce comunque ad apprezzare ciò che ha voluto trasmettere Robert Redford, il grande attore/regista californiano già protagonista di film indimenticabili come "La Stangata", "Tutti gli uomini del presidente", "I tre giorni del condor", "Spy Game", oltre ad aver firmato la regia di alcuni film tra i quali "La Leggenda di Bagger Vance".
La narrazione è un intreccio di tre diversi avvenimenti: il primo riguarda una conversazione tra un professore universitario californiano (Redford stesso) con uno dei suoi allievi più promettenti, al quale racconta la storia di due suoi vecchi studenti che hanno scelto di fare qualcosa di importante nella loro vita non solo per loro stessi, cercando di spronare così il ragazzo a fare altrettanto, a trovare la sua strada evitando di perdersi e sprecare la sua vita. Sempre negli states, a Washington, un senatore (Tom Cruise) invita una fidata giornalista che già si era occupata di lui (Meryl Streep), per parlarle di una nuova strategia militare da adottare in Afghanistan, cercando di convincerla, in quanto la giornalista si dimostra scettica. Questa volta lontano dagli Stati Uniti, ha luogo il terzo troncone, due ragazzi, gli stessi citati dal professore nella sua storia, si sono arruolati nell'esercito per dare la svolta che il loro professore si auspicava (benchè egli non intendesse l'arruolamento, anzi, soffre per questa situazione), stanno prendendo parte all'attuazione della nuova strategia militare americana, sulle montagne dell'Afghanistan, ma qualcosa va storto e i ragazzi si ritrovano da soli in mezzo al nemico.
I tre tronconi solo collegati tra loro (il professore con i due militari, l'operazione militare con l'intervista del senatore) non solo dai fatti ma anche dalle parole, infatti parole dette da una parte ricevono risposta dall'altra; ad esempio Tom Cruise parla di Roma al tempo dell'Impero e di come essa si è espansa, Redford afferma che Roma ormai sta bruciando, evidente il parallelo tra l'antica Roma e l'odierna America.
Il messaggio che, a parer mio, Redford sembra voler dare è: arrivati ad un certo punto è finito il tempo del divertimento e bisogna scegliere da che parte stare e, una volta scelta, combattere fino in fondo per difenderla (come nel caso dei due ragazzi partiti per l'afghanistan o della giornalista che si rifiuta di essere strumento della propaganda del senatore. La potenza di questo messaggio è amplificata dalla scelta di Redford di interpretare direttamente il ruolo del professore che cerca di svegliare il ragazzo dal torpore.
Nel film Redford esprime anche la sua critica nei confronti della guerra che gli Stati Uniti stanno combattendo; emergono due sentimenti contrastanti: il massimo rispetto per i soldati che la combattono, ottimo esempio di ciò che il professore cerca di far capire al ragazzo, e un forte disprezzo per chi comanda questi soldati mandandoli a combattere allo sbaraglio. Da quì il titolo "Leoni per agnelli", citazione di una famosa frase, « Mai visti leoni di tal fatta comandati da agnelli. » a sottolineare ciò che Redford pensa.

mercoledì 23 gennaio 2008

Thunder Road

(Ascoltando: Thunder Road - Bruce Springsteen)
'Born to run' cover


Thunder Road
Bruce Springsteen
Born to Run (1976)


The screen door slams
Marys dress sways
Like a vision she dances across the porch
As the radio plays
Roy orbison singing for the lonely
Hey thats me and I want you only
Dont turn me home again
I just cant face myself alone again
Dont run back inside
Darling you know just what Im here for
So youre scared and youre thinking
That maybe we aint that young anymore
Show a little faith, theres magic in the night
You aint a beauty, but hey youre alright
Oh and thats alright with me

You can hide `neath your covers
And study your pain
Make crosses from your lovers
Throw roses in the rain
Waste your summer praying in vain
For a savior to rise from these streets
Well now Im no hero
Thats understood
All the redemption I can offer, girl
Is beneath this dirty hood
With a chance to make it good somehow
Hey what else can we do now?
Except roll down the window
And let the wind blow
Back your hair
Well the nights busting open
These two lanes will take us anywhere
We got one last chance to make it real
To trade in these wings on some wheels
Climb in back
Heavens waiting on down the tracks
Oh-oh come take my hand
Riding out tonight to case the promised land
Oh-oh thunder road, oh thunder road oh thunder road
Lying out there like a killer in the sun
Hey I know its late we can make it if we run
Oh thunder road, sit tight take hold
Thunder road

Well I got this guitar
And I learned how to make it talk
And my cars out back
If youre ready to take that long walk
From your front porch to my front seat
The doors open but the ride it aint free
And I know youre lonely
For words that I aint spoken
But tonight well be free
All the promisesll be broken
There were ghosts in the eyes
Of all the boys you sent away
They haunt this dusty beach road
In the skeleton frames of burned out chevrolets

They scream your name at night in the street
Your graduation gown lies in rags at their feet
And in the lonely cool before dawn
You hear their engines roaring on
But when you get to the porch theyre gone
On the wind, so mary climb in
Its a town full of losers
And Im pulling out of here to win.

martedì 22 gennaio 2008

Io Sono Leggenda

Robert Neville (Will Smith) esplora New York con il cane Sam(Ascoltando: Keep Talking - Pink Floyd)

Io Sono Leggenda
Drammatico (Usa, 2007)
Regia di Francis Lawrence
con Will Smith, Alice Braga, Dash Mihok..
Warner Bros.

14 Gennaio 2008, ore 22:00. Mi reco al multisala della mia città con alcuni amici, carico di attesa per questo film di Francis Lawrence (Constantine), tratto dal romanzo omonimo di Richard Matheson scritto nel 1954 (oltre a questo, ha ispirato altri film come L'ultimo uomo della terra, La notte dei morti viventi, 1975: Occhi bianchi sul pianeta terra, 28 giorni dopo). Tutti coloro che sono già andati a vederlo mi hanno detto che il film è bello. All'uscita sarò dello stesso parere, nonostante alcune incongruenze, ad esempio il fatto che quando si ferisce alla gamba non riesce a camminare quando assalito dai cani, salvo poi zompettare senza problemi non appena l'attacco finisce. Anzi, non è solo bello, è coinvolgente e angosciante, non mi è solo piaciuto mi ha emozionato e angosciato.
Merito dell'interpretazione di Will Smith nei panni di Robert Neville, che per buona parte del film recita in una specie di one man show (ad esclusione di alcuni flash back e del finale), riuscendo a trasmettere a chi lo guarda svariati sentimenti allo stesso tempo; dalla determinazione a trovare una cura (è uno scienziato dell'esercito) per arginare il virus che ha distrutto quasi per intero l'umanità, all'angoscia della solitudine che lo porta a parlare con dei manichini durante i suoi giri esplorativi per le strade di New York ormai ridotte a una semi giungla. All'ansia, mascherata da una apparente tranquillità e serenità, di dover sopravvivere e sfuggire agli esseri contagiati dal virus. All'amore per l'unica creatura che l'accompagna fedele in questi giorni solitari, Sam il cane femmina della figlia di Robert che lo protegge ovunque lui vada. Al dolore che provoca in lui il ricordo dell'incidente in elicottero in cui sono rimaste uccise la moglie e la figlia durante l'evacuazione della città, ma soprattutto il dolore coinvolgente che lo attanaglia nel momento più triste del film: Robert cade in una trappola degli infetti, ma riesce a sfuggirne grazie all'aiuto di Sam che gli salva la vita.
Il cane però rimane ferito e viene contagiato dal virus; inutili le cure che Robert somministra a Sam e mentre la stringe tra le sue braccia si accorge che ormai è iniziata la metamorfosi, Robert è quindi costretto a strozzarla e sopprimerla tra le proprie braccia, in un mare di lacrime. Ormai definitivamente solo Robert si lancia in un attacco suicida contro gli infetti, ma viene salvato da una donna, Anna col suo bambino, due immuni superstiti che hanno raccolto il messaggio d'aiuto di Robert e sono arrivati a New York per portarlo via con loro all'unica colonia di esseri umani ancora esistente.
Robert non ne vuole sapere, per lui ormai privo di tutti gli affetti e scosso dagli insuccessi dei suoi test per trovare un antidoto, la vita non ha più significato e non vuole partire giustificandosi con la volontà di proseguire le ricerche. Mentre discutono cala la notte e la casa di Robert viene attaccata in massa dagli infetti. I tre si rifugiano nel laboratorio seminterrato. Qui Robert nota come il suo ultimo test sia risultato postivo, ha trovato la cura. La consegna ad Anna e successivamente si immola per permetterle di scappare e di portare la cura agli umani superstiti diventando così Leggenda.